L'Italia s'è desta?
Svegliamoci! Lottiamo insieme contro il tentativo di distruggere la Scuola e l'Università pubblica
Attraverso il decreto 112 del 25 Giugno 2008, convertito in legge (n.133) il 6 agosto scorso, il governo Berlusconi attreaverso il suo esecutore Ministro Maria Stella Gelmini, ha operato pesanti tagli di bilancio per le Università e ha dato facoltà agli Atenei italiani di trasformarsi in fondazioni di diritto privato. All’orizzonte si profila lo spettro concreto, inquietante, della privatizzazione e l’intero sistema scuola-università rischia di conoscere una trasformazione epocale a danno dei più deboli.
La legge 6/8/2008 prevede infatti una decurtazione, nel prossimo triennio, di circa un miliardo e 500 milioni di Euro dal fondo di finanziamento ordinario (già largamente insufficiente), che renderà impossibile il normale svolgimento della ricerca e della didattica.
Ciò che deve preoccupare ancor più fortemente noi studenti è la prospettiva di veder trasformate le università da pubbliche in private. Questa legge rappresenta un attacco violentissimo alla funzione della formazione statale con i seguenti rischi:
- privatizzazione delle università, che rispondendo a logiche di mercato rischierebbero di essere gestite direttamente dalle lobby di affari e di potere;
- innalzamento sproporzionato delle tasse universitarie, che provocherà una selezione preventiva e classista degli studenti, lontana da ogni criterio di merito;
- conseguente perdita, di fatto, del diritto allo studio, sancito dalla Costituzione Repubblicana e conquistato al costo di dure lotte;
- concreta e definitiva privazione, per i giovani appartenenti alle classi meno abbienti, di ogni possibilità e speranza di riscatto sociale.
Alla luce delle Assemblee del 24 Luglio e del 25 Settembre scorsi, gli Studenti, i Docenti, i Ricercatori, i Dottorandi ed il personale Tecnico-Amministrativo (precario e stabilizzato) del nostro Ateneo hanno deciso di mobilitarsi contro il progetto distruttivo del Ministro Gelmini per ostacolarne radicalmente l’attuazione. È un pesante attacco alla cultura e alla ricerca italiana, nei confronti del quale abbiamo il dovere di reagire con decisione e unitarietà, accantonando per un attimo le tradizionali divisioni ideologiche che ci allontanano.
Siete invitati/e a partecipare all'Assemblea generale, aperta a tutti, che si terrà Mercoledì 08 ottobre alle ore 10:00 in Aula Filol.8:
- per la costituzione di un comitato di coordinamento dell’ateneo, che contribuisca alla formazione di una rete nazionale per unificare le diverse iniziative delle università italiane;
- per un’informazione capillare degli studenti e delle loro famiglie sulle conseguenze del Decreto Gelmini, che comporterà un aggravio delle tasse universitarie;
- per la richiesta di una convocazione straordinaria del senato accademico dell’Ateneo calabrese, affinché il medesimo si pronunci contro il Decreto, ed esorti i Senati delle altre università italiane ad assumere un’analoga posizione;
- per la preparazione di ulteriori azioni di lotta, che potrebbero contemplare anche il blocco delle attività didattiche e degli esami di profitto, e forme di occupazione degli edifici dell’ ateneo.
1 commenti:
Stamattina ho assistito all'assemblea presso Cubo 28b riguardo la trasformazione degli atenei in fondazioni private,con la perdita di posti di lavoro,e l'innalzamento delle tasse iscrizione per poter accedere e frequentare l'università,ai suoi tempi 1 tale tedesco,1 certo ADOLF HITLER IN ARTE IL FUEHRER affermava ke l'istruzione non è indispensabile e per il popolo era sufficiente saper contare fino a 100!!!
Io sono disoccupato squattrinato,e per trovare lavoro per vivere poi ci si lamenta ke si va all'estero,la FUGA DEI CERVELLI!,quand'ero alle superiori ho avuto insegnanti ke dovevano trasferirsi,e si sono dati all'insegnamento,perké qui da noi si sa come vanno le cose,e così facendo diventiamo dei parìa,e i futu ri laureati saranno gente di famiglie facoltose,ma fatemi il piacere!!!Mio fratello si è laureato nei primi anni '70 con 110&Lode,e per avere la cattedra ci ha penato,ora la scuola e università non sono mica aziende private in perdita ke possono fallire,all'estero si stanziano fior di miliardi per la formazione,invece qui da noi sempre ci lamentiamo di non avere soldi,e poi fanno gli spreki per cose inutili!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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