21 ottobre: un tranquillo corteo di protesta

. 23 ottobre 2008
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Nella mattinata di martedì 21 Ottobre i ragazzi del Comitato Unical si sono dati appuntamento per organizzare un volantinaggio "rumoroso" in giro per il ponte dell'Ateneo. Doveva essere un'ordinaria giornata di controinformazione e invece, complici l'entusiasmo e la voglia di partecipare, si è trasformata in una mobilitazione di massa. Partiti in soli 40 dall'Aula Filol. 8 ci si è ritrovati, a fine mattinata, a sfilare sul ponte in più di 500. Il messaggio di protesta è stato portato dentro ogni Aula dell'Università: "Non saremo noi studenti a pagare la crisi che ha travolto l'economia mondiale"; "Non vogliamo una società in cui l'accesso al sapere sia privilegio di pochi"; "Non abbasseremo la testa di fronte a questo pericoloso attacco al diritto allo studio"; "Non possiamo permetterci un'Università per privilegiati con rette da 5.000 Euro ciascuno". Il malcontento studentesco è venuto prepotentemente fuori, sospinto da un rigurgito d'orgoglio, un moto di spirito che ha indotto molti studenti dell'Unical ad abbandonare le Aule in cui si tenevano le lezioni e unirsi al corteo che via via cresceva sul ponte. Quando si è arrivati alle pensiline, rumorosi, compatti e pacifici, la fiumana studentesca ha inscenato un sit-in, impedendo per alcuni minuti la normale circolazione dei mezzi di trasporto. Giusto il tempo di applaudire gli striscioni che venivano calati dalla sommità del cubo zero, manifestando al mondo accademico e alla Nazione intera lo stato di agitazione del nostro Ateneo: "UNICAL IN LOTTA"!
Ci si assume la responsabilità di difendere il libero accesso al sapere, l'Università come concreta speranza di riscatto sociale, soprattutto per questa regione.
Dal corteo si è alzata chiara e vibrante la protesta contro chi trova risorse per salvare le banche tagliando su istruzione e ricerca.
Subito dopo ci si è rimessi in marcia muovendo alla volta del rettorato, pacificamente invaso dai manifestanti che hanno cercato l'incontro con il Rettore. A quest'ultimo si è chiesto un impegno concreto ed una presa di posizione netta e chiara rispetto alla legge 133 e ai problemi che investono e preoccupano il mondo universitario.




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