Il dibattito iniziale, molto partecipato, si è protratto per alcune ore.
Durante la discussione si è voluta ribadire la gravità dell'intero processo di smantellamento dell'Istruzione Pubblica, che non è certo iniziato con la legge 133/08.
L'accesso alla cultura ha subìto nel tempo due modifiche sostanziali.
La prima ha prodotto una dequalificazione della didattica.
La seconda, con l'attuale normativa, sta spingendo verso la privatizzazione dell'intero sistema scuola-università.
La riforma del 3+2, e la sua pretesa di ridurre i tempi per il conseguimento del titolo di Laurea, ha trasformato gli studenti in cacciatori di crediti che non coltivano più alcun interesse al di fuori del panorama universitario.
Il sistema crediti\debiti ha tramutato l’Università in una fabbrica di laureati e ridotto le scuole a luoghi sterili. La formazione, nelle scuole di ogni ordine e grado, dovrebbe invece fornire agli studenti i mezzi necessari e sufficienti per divenire uomini e donne capaci di ragionare. Non solo nei propri ambiti di studio, ma soprattutto nella realtà quotidiana, per interpretarla in modo critico e costruttivo. Purtroppo così non è.
La storia insegna: l'accesso al sapere è direttamente collegato all'accesso al potere.
L’ignoranza delle masse, quindi, è il miglior sistema per consentire a piccole oligarchie di avere piena ed esclusiva gestione dei posti di comando.
L'accesso ad una cultura povera di contenuti equivale ad un NON ACCESSO.
Il sapere non può e non deve divenire privilegio di pochi.
Un’eventuale trasformazione dell'Unical in fondazione di diritto privato comporterebbe un aumento spropositato delle tasse (stimato al 300%) e, di conseguenza, renderebbe impossibile a molti studenti l’accesso alla formazione universitaria.
La privatizzazione recherebbe con sé ulteriori effetti collaterali: in primo luogo vedrebbe l’ingresso esclusivo di investitori privati nella gestione dell’Ateneo; conseguentemente provocherebbe l’assoggettamento della cultura a meri interessi economici.
Dato il particolare contesto di degrado sociale in cui versa la Calabria non è difficile immaginare che tra quegli investitori privati possano nascondersi anche i prestanomi della criminalità organizzata.
È una prospettiva al quanto inquietante.
Per ribellarsi ad un simile stato di cose il Comitato Unical composto da docenti, ricercatori, tecnicoamministrativi e soprattutto da studenti, sta promuovendo una campagna di lotta contro la legge 133/08.
Sono state calendarizzate Assemblee in ogni Facoltà.
L’intenzione è quella di raggiungere, nel minor tempo possibile, il maggior numero di studenti e dar loro la possibilità di essere informati circa i pericoli che questa normativa comporta.
Inoltre, nell’Aula co-gestita Filol.8 (Cubo 28/b), quotidianamente si tengono Assemblee aperte a tutti, durante le quali ognuno ha la possibilità di partecipare alla determinazione delle forme di protesta da attuare.
Alle Assemblee del 25 settembre e del 8 ottobre, organizzate dalla Facoltà di Lettere, è seguita quella del 16 ottobre nella Facoltà d’Ingegneria dove, in occasione delle elezioni alla Presidenza di Facoltà, il Decano Frega ha riunito i docenti in un’assemblea preliminare. Il Comitato assieme agli studenti d’Ingegneria ha partecipato alla discussione, chiedendo ai candidati alla presidenza di esprimersi sui contenuti della legge 133/08.
Molti sono stati gli interventi, tra questi anche quelli di docenti non candidati.
La contrarietà all’attuale normativa in materia di università è stata unanime. In particolare la Dot.ssa Piro ha caldeggiato l’adesione alla protesta proponendo, al tempo stesso, un coordinamento tra i docenti al fine di facilitare il corso degli studi a tutti coloro che nei mesi a venire saranno impegnati nella mobilitazione, evitando così di far perdere l'anno accademico agli studenti.
Durante la prossima settimana si terranno nuove Assemblee.
Sarà la volta della Facoltà di Scienze Politiche, che si riunirà in occasione della presentazione dei corsi. Seguiranno le assemblee nella Facoltà di Farmacia, in quella di Economia e di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali.
Si partirà da queste per arrivare con larga partecipazione all'Assemblea Generale di Ateneo, convocata in Aula Magna per giorno 28 Ottobre alle ore 10:00.
In quell’occasione si decideranno le modalità e le strategie di protesta da attuare.
Il Comitato Unical ci tiene a ricordare che, quotidianamente, viene effettuato un lavoro di volantinaggio e controinformazione in ogni aula dell’Ateneo.
All'interno dell'aula co-gestita oltre alle assemblee si svolgono, poi, seminari politici, dibattiti organizzati da studenti e docenti, proiezioni e letture di documenti.
La partecipazione a queste attività è aperta a tutti.
2 commenti:
volevo segnalare un discorso di Piero Calamandrei fatto nel 1950 terribilmente attuale, sulla situazione della scuola:
L'ipotesi di Calamandrei.
"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."
Piero Calamandrei
Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950
dal blog di Beppe Grillo
Truffe alla Ue ideate dal professore
Carte false e ricercatori sfruttati
Studenti e laureati venivano utilizzati per produrre la documentazione necessaria
di GIUSEPPE BALDESSARO
REGGIO CALABRIA - Costringeva dottorandi e ricercatori a firmare carte false. Li sfruttava per produrre progetti di Sviluppo finanziati dall'Europa e dallo Stato. Idee da decine di milioni di euro che finivano nelle tasche delle aziende. Mentre i giovani studiosi incassavano solo poche migliaia di euro, che in parte erano costretti persino restituire al docente. Per questo da ieri Alfonso Nastro, professore ordinario di Pianificazione territoriale dell'Università di Cosenza è ufficialmente indagato. Coinvolto secondo gli uomini del Nucleo antifrode dalla Guardia di Finanza di Catanzaro, in una mega truffa che ha portato all'arresto di 3 persone, alla notifica di 40 avvisi di garanzia e al sequestro di beni per 70 milioni di euro.
Le indagini, avviate nel corso del 2006 su delega della Procura di Reggio Calabria riguardano la "Vecchio prodotti in ceramica srl", società che avrebbe dovuto operare nel settore della fabbricazione di piastrelle per l'edilizia. L'attività doveva partire grazie ad un contributo europeo di 26 milioni di euro, finalizzato a un progetto di "ricerca e sviluppo precompetitivo e programma industriale". Un Pia (Pacchetto integrato agevolazioni innovazione) ideato da ricercatori, dottorandi e studenti dell'Unical, guidati dal professor Nastro. Un'operazione che in realtà avrebbe fruttato milioni soltanto per gli imprenditori ed i loro complici, visto che la produzione, prevista in uno stabilimento di Candidoni, in provincia di Reggio Calabria, non è mai partita.
Nelle carte dell'inchiesta si legge di "un sofisticato meccanismo di frode, ideato dai responsabili della società beneficiaria del contributo e dal docente del dipartimento di Pianificazione". I soci della Vecchio srl fornivano documenti falsi riguardo alla fattibilità del progetto proposto, gonfiavano i costi sostenuti per avviarlo, e manomettevano le date di conclusione del programma di ricerca e di pagamento delle relative spese.
Insomma, un castello di carta costruito sul nulla. Il docente universitario, scrivono i magistrati, "avrebbe imposto a diversi studenti e ricercatori la sottoscrizione di documenti non veritieri e, talvolta, estorto parte del compenso da loro percepito". In buona sostanza dei circa 20 mila euro che dovevano andare ad una decina di giovani studiosi per il lavoro di progettazione svolto, solo 3 o 4 mila venivano percepiti realmente. Cifre che erano decurtate ulteriormente dal professore che pretendeva una tangente, approfittando della posizione predominante nell'università. Ora è accusato oltre che di falso e truffa anche di estorsione.
Un secondo filone di indagine, condotto per competenza territoriale dalla procura della repubblica di Palmi, ha riguardato la "Tourist residence", riconducibile alle stesse persone fisiche titolari della "Vecchio prodotti in ceramica", nonché beneficiaria, ai sensi della legge 488, di un ulteriore contributo pubblico di oltre 5 milioni di euro. In questo caso il denaro era erogato per l'ampliamento di una grossa struttura turistico-alberghiera - il "villaggio la Pace" - realizzata nel comune di Drapia, a Vibo Valentia. Anche questa una truffa.
Agli indagati sono stati sequestrati la struttura nella quale doveva essere avviata la produzione di piastrelle, il villaggio turistico, 67 immobili, quote azionarie e conti correnti, per un valore complessivo di 70 milioni di euro.
I soliti mafiosi Calabresi. Mi vergongo di essere calabrese anche io!
(repubblica 17 novembre 2009)
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